I MERCOLEDI’ DI PALAZZO MEDICI RICCARDI
Incontri d’arte e di filosofia
Dopo il successo della precedente edizione, degli incontri dedicati all’opera di Stefano Alinari, il LAB ART di Firenze organizza in collaborazione con la Provincia di Firenze Assessorato all’Economia e Sviluppo e con il TEAD (Dipartimento di Tecnologia dell’Architettura e Design Pierluigi Spadolini) i “Mercoledì di Palazzo Medici Riccardi”.
Fine a luglio 2013, esperti del settore, artigiani, designer, filosofi, giovani artigiani e studenti discuteranno sulle tematiche legate al futuro delle giovani generazioni e sul ruolo della tradizione come recupero delle potenzialità che hanno fatto grande la nostra storia, in particolare quella fiorentina, attorno alla nascita del grande Artigianato.
Si vuole così recuperare la dicotomia illuministica tra “Arte maggiore” e “Arte minore” che ha di fatto sminuito le competenze proprie del MAESTRO e vantaggio della figura accademica e stereotipate di PROFESSORE legata a competenze solamente teoriche. MAESTRO perciò inteso come depositario di un sapere che ancora oggi costituisce la principale fonte di ispirazione della nostra più genuina creatività, invidiataci dal mondo intero.
In particolare lo scopo di questa importante iniziativa fiorentina, viene ben riassunto dalle PAROLE-MANIFESTO di Mimmo di Cesare, scultore e orafo di fama internazionale che fa parte del Comitato organizzatore dell’evento insieme a Stefano Alinari, Alessandro Ubertazzi, Eugenio Guglielmi, Umberto Falchini, Sara Scaranna:
“La Cultura è una delle strade per rifondare il nostro Paese. Il patrocinio ce l’abbiamo!
L’arte contemporanea……. Sconta il ritardo di tempi e di interesse istituzionale come un po’ ovunque. È un problema vero, storico, sociale, culturale. Il ritardo è enorme c’è un’urgenza reale e concreta di investire nella contemporaneità e nella sperimentazione per farle diventare un linguaggio condiviso e quotidiano.
Occorre divulgare, creare occasioni, forme di sensibilità e di educazione.
Investire nei giovani.
Discutere per ristabilire il confronto e la continuità nel dialogo, espressione vincente nel rinnovamento spirituale e culturale, dove si incrociano e si intrecciano nuovi piaceri della conoscenza; un modo per andare incontro alla volontà di rappresentazione per ri-immaginare il mondo, l’universo.”
Fine a luglio 2013, esperti del settore, artigiani, designer, filosofi, giovani artigiani e studenti discuteranno sulle tematiche legate al futuro delle giovani generazioni e sul ruolo della tradizione come recupero delle potenzialità che hanno fatto grande la nostra storia, in particolare quella fiorentina, attorno alla nascita del grande Artigianato.
Si vuole così recuperare la dicotomia illuministica tra “Arte maggiore” e “Arte minore” che ha di fatto sminuito le competenze proprie del MAESTRO e vantaggio della figura accademica e stereotipate di PROFESSORE legata a competenze solamente teoriche. MAESTRO perciò inteso come depositario di un sapere che ancora oggi costituisce la principale fonte di ispirazione della nostra più genuina creatività, invidiataci dal mondo intero.
In particolare lo scopo di questa importante iniziativa fiorentina, viene ben riassunto dalle PAROLE-MANIFESTO di Mimmo di Cesare, scultore e orafo di fama internazionale che fa parte del Comitato organizzatore dell’evento insieme a Stefano Alinari, Alessandro Ubertazzi, Eugenio Guglielmi, Umberto Falchini, Sara Scaranna:
“La Cultura è una delle strade per rifondare il nostro Paese. Il patrocinio ce l’abbiamo!
L’arte contemporanea……. Sconta il ritardo di tempi e di interesse istituzionale come un po’ ovunque. È un problema vero, storico, sociale, culturale. Il ritardo è enorme c’è un’urgenza reale e concreta di investire nella contemporaneità e nella sperimentazione per farle diventare un linguaggio condiviso e quotidiano.
Occorre divulgare, creare occasioni, forme di sensibilità e di educazione.
Investire nei giovani.
Discutere per ristabilire il confronto e la continuità nel dialogo, espressione vincente nel rinnovamento spirituale e culturale, dove si incrociano e si intrecciano nuovi piaceri della conoscenza; un modo per andare incontro alla volontà di rappresentazione per ri-immaginare il mondo, l’universo.”